Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è stato liberato nel Regno Unito ed ha lasciato il paese dopo aver trascorso più di cinque anni in un carcere di massima sicurezza, per quello che il governo degli Stati Uniti ha descritto come “la più grande compromissione di informazioni classificate nella storia” del paese.
Si conclude una saga legale durata 14 anni, Assange, 52 anni, si è dichiarato colpevole di cospirazione al fine di ottenere e divulgare documenti classificati riguardanti la difesa nazionale degli Stati Uniti.
La sentenza di condanna a 62 mesi di carcere già scontati è prevista per domani in un’udienza a Saipan.
“Ciò è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, difensori della libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite,” ha dichiarato WikiLeaks in una nota. “Tutto ciò ha creato lo spazio per un lungo periodo di negoziati con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, portando a un accordo che non è ancora stato formalmente finalizzato.” Assange, che è stato rilasciato su cauzione dall’Alta Corte di Londra lunedì, è salito a bordo di un volo per l’Australia. In passato ha affrontato accuse separate di stupro e aggressione sessuale in Svezia, accuse che ha sempre negato.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha affermato che le azioni di Assange “hanno messo a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti a vantaggio dei nostri avversari e hanno esposto fonti umane non censurate a un grave e imminente rischio di grave danno fisico e/o detenzione arbitraria.”
Collaboratori già condannati
Joshua Schulte, un ex ingegnere della CIA accusato di passare documenti riservati sulle armi cibernetiche, è stato condannato a 40 anni di prigione. Un altro collaboratore di Assange, Chelsea Elizabeth Manning (nata Bradley Edward Manning), è stata condannata a 35 anni di prigione per aver divulgato a WikiLeaks centinaia di migliaia di documenti noti come Iraq War Logs e Afghan War Diary, prima che l’allora presidente Barack Obama commutasse la sua sentenza nel gennaio 2017.
Cyberwar e sorveglianza globale
Fondata nel 2006, WikiLeaks ha pubblicato oltre 10 milioni di documenti riguardanti guerre, spionaggio e corruzione, inclusi registri militari delle guerre in Afghanistan e Iraq, cablogrammi diplomatici degli Stati Uniti e informazioni sui detenuti di Guantanamo Bay. Tra le sue rivelazioni più significative ci sono strumenti di cyberwar e sorveglianza degli Stati Uniti, conosciuti globalmente come Vault 7 e Vault 8, e documenti dettagliati sullo spionaggio della National Security Agency (NSA) su paesi come Francia, Germania, Brasile e Giappone.
Le informazioni divulgate hanno offerto uno sguardo senza precedenti sulle operazioni di cyber warfare condotte da agenzie governative, evidenziando la portata delle minacce informatiche che possono influenzare non solo le istituzioni governative, ma anche le imprese, le organizzazioni non governative e i singoli cittadini, e sul potenziale impatto delle attività di sorveglianza su scala globale, aprendo lo scenario alla necessità di normative e accordi internazionali per garantire la protezione dei dati e la privacy dei cittadini in un contesto digitale sempre più interconnesso.
@neurobytes