Gli Stati di tutto il mondo, compreso il Regno Unito, svolgono attività di influenza aperte e trasparenti, come l’uso della diplomazia per plasmare e allineare le politiche a vantaggio di interessi comuni. Si tratta di una parte apprezzabile dell’impegno internazionale trasparente ed è fondamentale. Alcuni Stati, tuttavia, cercano di promuovere i propri interessi strategici andando oltre la semplice influenza politica. L’ingerenza straniera nelle istituzioni politiche è una questione di crescente rilevanza, le minacce di interferenze provenienti da attori stranieri, è reale.
Un gruppo di legislatori britannici ha avanzato la proposta di istituire una formazione obbligatoria in materia di sicurezza per tutti i parlamentari e il personale parlamentare, al fine di prevenire tali interferenze e proteggere l’integrità del processo politico. A loro avviso, in un contesto di crescente importanza del nuovo asse geopolitico, composto da Iran, Cremlino, Pyongyang e Pechino, sorgono nuove sfide. Queste sfide includono sanzioni dirette contro i legislatori che si oppongono a regimi autoritari, attacchi digitali ai parlamentari e intenti malevoli volti a influenzare il sentiment sulle piattaforme social. Lord David Alton, tra i diversi parlamentari britannici che hanno promosso questa iniziativa, ha dichiarato: “È una combinazione di intimidazione, silenzio e coercizione. A ciò si aggiunge il fatto che agenti di Paesi ostili, come la Cina, operano all’interno del Parlamento.”
La proposta, sviluppata dall’Alleanza interparlamentare sulla Cina (IPAC), sottolinea quindi l’importanza di garantire una formazione obbligatoria in materia di sicurezza digitale. Attualmente, il National Cyber Security Centre (NCSC) fornisce servizi per assistere i deputati, quali la rimozione degli account impersonati e l’analisi della corrispondenza sospetta. Il Dipartimento di sicurezza parlamentare (PSD) ha il compito di controllare la sicurezza e gli accessi alle reti parlamentari o a informazioni sensibili. Il documento propone una serie di misure che spaziano dalla sicurezza dei dispositivi all’incremento dei controlli di sicurezza fisica, nonché dalla gestione appropriata dei social media. Inoltre, sottolinea la necessità che i dipartimenti competenti non solo mettano a disposizione strumenti di sicurezza di base, ma emettano regolari avvisi ai parlamentari riguardo a nuove minacce. Incoraggia anche l’istituzione di meccanismi per segnalare fughe di informazioni e altre situazioni particolari e disposizioni nella gestione delle crisi.
Questa proposta emerge in risposta al pubblico alert del direttore dell’MI5 e da altri capi dell’intelligence dell’Alleanza dei FIve Eyes riguardo alle pratiche di spionaggio della Cina.
Con l’avvicinarsi delle elezioni nel Regno Unito, è plausibile ipotizzare un aumento sostanziale dell’attività di attori stranieri nell’ambito delle operazioni di raccolta d’informazioni e di manipolazione. L’escalation di strategie sofisticate, operazioni di guerra cibernetica, cybertrolling, diffusione deliberata di disinformazione, attacchi ai profili social dei candidati e rappresentanti politici richiede l’attuazione di contromisure efficaci e consapevoli.
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