Molto spesso i cambiamenti ci hanno trovato impreparati e questa accelerazione tecnologica degli ultimi anni ha sicuramente comportato conseguenze, effetti e benefici, ma anche ricadute non sempre positive alle quali abbiamo cercato di rimediare. Abbiamo fatto grandi passi avanti, ma la velocità di consapevolezza non è proporzionale a quella dello sviluppo. Di AI si parla ormai da decenni, ma solo recentemente, con lo sviluppo di alcune app diventate di massiva accesso, forse in maniera più estesa, abbiamo iniziato a farci delle domande, a osservare un fenomeno come uno scienziato. È naturale porsi domande. Forse stiamo osservando una coevoluzione che procede a grande velocità e che coinvolge tutti gli aspetti delle nostre esistenze, visto che ormai la digitalizzazione è dominante.

Se pensiamo al concetto di industria 5.0, possiamo rilevare come al centro ci sia un modello che cerca di combinare le capacità umane con quelle delle macchine in un ambiente di lavoro collaborativo. Questo è maggiormente evidente quando parliamo di intelligenza artificiale. Due macchine che collaborano, per alcuni una a servizio dell’altra, perché in fondo anche noi umani siamo macchine intelligenti. E da sempre abbiamo sognato di creare entità intelligenti superiori, in letteratura, perché abbiamo voluto replicare e aumentare l’intelligenza umana? E questa forma di intelligenza artificiale supererà quella umana? E quindi “Le macchine supereranno gli esseri umani?”. La risposta a questa domanda è chiaramente “sì”. Lo hanno già fatto. La risposta è ovviamente “sì” per le domande che riguardano la forza e la precisione. Ma è anche ovviamente “sì” per le domande che riguardano le funzioni cognitive, come ricordare, organizzare e recuperare le informazioni.

Esistono delle peculiarità uniche, però, che caratterizzano l’uomo, i suoi molteplici cervelli che, alla fine, in combinazione, producono e controllano le funzioni cognitive e gli aspetti della nostra esistenza. McLuhan, nel 1964, in “Understanding Media”, parla della tecnologia come estensione dell’uomo, e vedete come le tecnologie cognitive sono oggi indispensabili. L’AI, il suo sviluppo e il suo impiego sono ormai inarrestabili, ma vediamo oggi, grazie ai vari interventi degli illustri relatori, come questo procedere necessiti di adeguate riflessioni e interventi.

Quali sono quindi le opportunità e le sfide? L’uomo non teme se stesso e se la macchina è una sua creatura? Quali sono i dubbi etici e morali, le sfide normative, i rischi e le opportunità in termini di sicurezza, considerando ormai l’ambiente in cui vive la stragrande maggioranza della nostra società, ovvero in un ambiente ibrido e fluido, dove spesso il non tangibile supera il tangibile, ma in una intricata e duale relazione si incontrano, convergono e divergono tutte le sfaccettature delle nostre esistenze.

L’AI che impatto ha sulla sicurezza? E sulla cybersecurity? Quali sono le vulnerabilità, ma anche quali sono le opportunità per migliorare i nostri asset? I sistemi tecnologici intelligenti si evolvono insieme all’uomo e alla cultura umana. E la cultura umana stessa si evolve in modo darwiniano, ed è osservabile, basti pensare a come la tecnologia si adatta spesso ai bisogni o a come scompare. Molte innovazioni tecnologiche che sembravano rivoluzionarie sono sparite. Ogni barca è copiata da un’altra barca. Ragioniamo come segue alla maniera di Darwin. È chiaro che una barca di pessima fattura finirà sul fondo dopo uno o due viaggi e non sarà mai copiata.

Si potrebbe allora dire, con assoluto rigore, che è il mare stesso a forgiare le barche, scegliendo quelle che funzionano e distruggendo le altre. E così l’ecosistema cyber-fisico ci vede facilitatori di questo processo, vede la nostra evoluzione, l’evoluzione lo sviluppo o la scomparsa delle macchine che creiamo.

Paola Giannetakis

Per ascoltare:

Letture di approfondimento:

Leeuw, S.V. (2020). An Outline of Human Socioenvironmental Coevolution.

Piel, H., Seising, R., & Götter, C. (2022). The Computer Metaphor. Anchoring the Fear of Human Obsolescence(s) since the 20th Century. Technikgeschichte.