Diplomatic Orbiter, il targeting di obiettivi diplomatici

Nell’era digitale, la diplomazia non si svolge più solo nelle sale delle ambasciate o nei corridoi delle conferenze internazionali. La crescente interconnessione globale ha aperto nuove strade per la comunicazione e, purtroppo, anche per il crimine informatico. Un fenomeno emergente e preoccupante in questo contesto è il Diplomatic Orbiter, termine che descrive il targeting di obiettivi diplomatici nel cyberspace.

Le istituzioni diplomatiche sono sempre state bersagli attraenti per gli attori malevoli, dati i loro ruoli chiave nella politica internazionale, nei negoziati economici e nella gestione delle crisi. Con l’avanzamento tecnologico, queste entità sono diventate vulnerabili a una nuova forma di attacco: quello cyber. Gli hacker, sponsorizzati dallo stato o indipendenti, utilizzano sofisticate tecniche di hacking per infiltrarsi nei sistemi delle ambasciate, dei consolati e di altre istituzioni diplomatiche.

Gli Attacchi recenti contro la Francia

Gli attacchi informatici mirati contro entità diplomatiche francesi sono stati recentemente collegati ad attori sponsorizzati dallo stato con legami alla Russia, come riportato dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Informatica (ANSSI) in un avviso del 20 giugno 2024. Questi attacchi sono stati attribuiti a un gruppo tracciato da Microsoft con il nome Midnight Blizzard (precedentemente noto come Nobelium), che si sovrappone ad attività rintracciate come APT29, BlueBravo, Cloaked Ursa, Cozy Bear e The Dukes.

Midnight Blizzard è associato al Servizio di Intelligence Estera Russo (SVR) e ha condotto numerosi attacchi contro entità diplomatiche in tutto il mondo. Sebbene i nomi APT29 e Midnight Blizzard siano stati usati in modo intercambiabile per riferirsi a insiemi di intrusioni associati all’SVR, l’ANSSI preferisce trattarli come gruppi di minaccia distinti insieme a un terzo chiamato Dark Halo, ritenuto responsabile dell’attacco alla catena di approvvigionamento del 2020 tramite il software SolarWinds.

Le tecniche utilizzate

Le campagne di phishing sono tra le tecniche più comuni utilizzate per compromettere le istituzioni diplomatiche. Gli attaccanti inviano email che sembrano provenire da fonti affidabili, spesso compromettendo account legittimi appartenenti a personale diplomatico. Una volta che la vittima clicca sul link o scarica l’allegato, il malware infetta il sistema, permettendo agli hacker di accedere a informazioni sensibili.

Nel maggio 2023, diverse ambasciate europee a Kiev sono state bersaglio di una campagna di phishing condotta dagli operatori di Nobelium. L’ambasciata francese a Kiev è stata uno dei bersagli di questa campagna, che è stata condotta tramite un’email a tema “Auto diplomatica in vendita”. Un altro attacco osservato nello stesso mese contro l’ambasciata francese in Romania è stato infine senza successo, secondo ANSSI.

Il targeting di entità diplomatiche non è solo una questione di furto di informazioni. Gli attacchi possono compromettere la sicurezza nazionale, disturbare le relazioni internazionali e minare la fiducia tra le nazioni. Inoltre, le informazioni sottratte possono essere utilizzate per influenzare decisioni politiche o per ricattare individui di alto profilo.

Gli attacchi recenti hanno anche sfruttato falle di sicurezza nei server JetBrains TeamCity come parte di una campagna opportunistica, e negli ultimi mesi, Midnight Blizzard è stato collegato a violazioni di Microsoft e Hewlett Packard Enterprise (HPE). “Il targeting di entità IT e di sicurezza informatica per scopi di spionaggio da parte degli operatori di Nobelium potenzialmente rafforza le loro capacità offensive e la minaccia che rappresentano,” ha dichiarato l’ANSSI. “L’intelligence raccolta durante recenti attacchi contro entità del settore IT potrebbe anche facilitare le future operazioni di Nobelium.”

Le istituzioni diplomatiche devono adottare misure di sicurezza cibernetica avanzate per proteggersi da queste minacce. Ciò include l’implementazione di sistemi di rilevamento delle intrusioni, la formazione continua del personale per riconoscere le email di phishing e l’adozione di protocolli di sicurezza rigorosi per l’uso delle comunicazioni elettroniche.

Il fenomeno del Diplomatic Orbiter evidenzia la vulnerabilità delle istituzioni diplomatiche nell’era digitale. È essenziale che queste entità adottino misure proattive per proteggere le loro reti e informazioni sensibili. Solo attraverso una combinazione di tecnologia avanzata e consapevolezza umana si può sperare di mitigare i rischi associati a questi sofisticati attacchi cibernetici.

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